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I tessuti più famosi di Venezia

Aggiornamento: 29 apr


TESSUTI PREGIATI VENEZIANI: LA COLLEZIONE LUIGI BEVILACQUA




VELLUTO:

Il velluto è un tessuto di antiche origini orientali di cui Venezia, tra il XV e XVII secolo, era uno dei principali centri di produzione, allora riservata alle residenze e agli abiti delle classi sociali più privilegiate. La sua particolare lavorazione consente di ottenere il caratteristico fitto pelo, estremamente morbido al tatto. La sua lucentezza naturale e la brillantezza senza pari dei colori, derivano dalla riflessione della luce sulla superficie del pelo. È un tessuto opulento e versatile, che può essere realizzato utilizzando una varietà di materiali, tra cui cotone, seta, viscosa e anche sintetici come il poliestere. La scelta dei materiali influenzerà le caratteristiche specifiche del velluto, come la lucentezza e la morbidezza.



DAMASCO:

Il damasco è un magnifico tessuto operato leggero, setoso, dalla luminosità cangiante. I disegni sono ricchissimi di dettagli e risaltano lucidi sul fondo opaco, o viceversa, grazie al diverso modo in cui la luce si riflette sul filato. Il disegno è visibile sia sul dritto che sul rovescio, ma parti lucide e opache sono opposte, come nel negativo di una foto; nonostante ciò non sono tessuti reversibili. Di origine cinese, ebbe un grande sviluppo nella città di Damasco, da cui prese il nome, e venne utilizzato soprattutto per gli arredi di palazzi nobiliari e paramenti sacri, anche impreziosito con decorazioni in filo d’oro e d’argento.



VELLUTO ANIMALIER:

Questi velluti sono caratterizzati da fantasie animalier, un evergreen del mondo della moda e dell’arredamento, perché conferiscono stile e grande personalità in qualsiasi contesto. Nel passato le fantasie animalier, simbolo di potere, onore e ricchezza, erano note come Zoote. Nel corso del Settecento, divennero straordinariamente popolari e furono ampiamente utilizzate nella creazione di tessuti pregiati. Oggi, queste fantasie sono reinterpretate nei nostri velluti in chiave contemporanea, incorporando colori innovativi che aggiungono un tocco di freschezza e modernità al tradizionale motivo animalier. Adatti per una vasta gamma di applicazioni, dall’abbigliamento all’arredamento d’interni, i velluti animalier permettono a chi li sceglie di esprimere la propria personalità e il proprio stile in modo unico ed elegante.



VELLUTO MULTICOLORE:

Da una lavorazione molto complessa, nascono splendidi velluti con disegni policromi di rara bellezza e ricchissimi di dettagli. Forme e colori vengono accostati con grande armonia e spiccano su fondi in tonalità neutre. I più famosi sono i velluti a giardino, con elaborati motivi floreali, che nel Seicento ebbero il loro periodo di massima diffusione ed ancora oggi vengono scelti per arredamento di interni di lusso e altri prodotti che richiedono un tocco di eleganza e raffinatezza.



VELLUTO BACCHETTA:

Il nome di questo velluto deriva dalla lavorazione che richiede l’utilizzo di speciali bacchette per produrne il tipico pelo e che consente la creazione di un’ampia gamma di motivi decorativi con l’utilizzo di molteplici colori. Che sia utilizzato per abbigliamento di lusso o per impreziosire gli interni, il velluto bacchetta è un tessuto straordinariamente affascinante e versatile, con un tocco di eleganza e originalità che non passa inosservato.



DAMASCO:

Il damasco è un magnifico tessuto operato leggero, setoso, dalla luminosità cangiante. I disegni sono ricchissimi di dettagli e risaltano lucidi sul fondo opaco, o viceversa, grazie al diverso modo in cui la luce si riflette sul filato. Il disegno è visibile sia sul dritto che sul rovescio, ma parti lucide e opache sono opposte, come nel negativo di una foto; nonostante ciò non sono tessuti reversibili. Di origine cinese, ebbe un grande sviluppo nella città di Damasco, da cui prese il nome, e venne utilizzato soprattutto per gli arredi di palazzi nobiliari e paramenti sacri, anche impreziosito con decorazioni in filo d’oro e d’argento.



LAMPASSO: Il lampasso è un prezioso tessuto operato, di antiche origini orientali. La sua complessa struttura di orditi e di trame permette di realizzare grandi disegni ad effetto tridimensionale che risaltano netti sul fondo. Spesso impreziosito da fili in oro o argento, si diffuse nel Rinascimento e per tutto il periodo Barocco. Nella seconda meta del ‘500 divenne il tessuto preferito per l’abbigliamento, ma oggi viene utilizzato nell’arredamento (tappezzerie, tendaggi, parati di lusso) e per paramenti ecclesiastici.



BROCCATELLO:Il broccatello è un raffinato tessuto pregiato che si distingue per i suoi elaborati disegni in rilievo. La caratteristica distintiva di questo tessuto è la contrapposizione di trame rigide, generalmente realizzate in canapa o lino, e orditi più leggeri in seta. Questa combinazione crea una superficie tessile con motivi decorativi tridimensionali, che conferiscono al broccatello un’eleganza unica. Più leggero del broccato, fin dal Cinquecento viene utilizzato nell’arredamento di lusso, per tappezzerie e paramenti sacri.


Il velluto di Venezia e la Tessitura Luigi Bevilacqua



«Il velluto è importantissimo per Venezia, nel 1500 – periodo del suo massimo splendore, c’erano circa sei mila telai per 1200 tessitori al lavoro. Ogni famiglia aveva un telaio mentre l’ordimento si trovava presso gli opifici», spiega Bevilacqua. Un ruolo fondamentale per tramandare regole (come quella di usare solo seta per produrre tessuto, pena la distruzione dello stesso) e saper fare del velluto, quello delle scuole. I telai ancora oggi presenti e operativi alla Tessitura Luigi Bevilacqua appartenevano alla Scuola della Misericordia. «Durante l’occupazione di Napoleone furono chiuse tutte le scuole», sottolinea Bevilacqua. La fondazione della manifattura di famiglia ha invece permesso che maestria e competenze del velluto non si perdessero.


Il soprarizzo è il velluto a mano più pregiato che le tessitrici della Tessitura realizzano ancora come nel settecento. È chiamato così perché ha due livelli di pelo, uno alto liscio e uno più basso riccio: «si ottiene così un effetto tridimensionale e una variazione cromatica nel tessuto». Durante il 900 il soprarizzo viene usato per l’arredamento o per i paramenti di alcune chiese «poi arriva nel 1953 Roberta Camerino, la stilista diventata amica di mio padre», ricorda Bevilacqua: «lei pensò di introdurlo per le borse». Dopo la Bagonghi, la borsa in velluto acquistata anche da Grace Kelly, il velluto torna protagonista negli accessori e diventa nuovo desiderio per l’alta moda. E la Tessitura Bevilacqua, grazie al suo sapere antico e ai suoi meravigliosi velluti, continua a realizzare tessuti esclusivi per le più importanti maison del mondo e per le case reali.

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