top of page
  • Immagine del redattore Arianna Cerbone

Scatti rubati nella città in quarantena

Aggiornamento: 21 set 2020


Torino


La cronaca sull’emergenza nel nostro Paese riporta continue trasgressioni dei cittadini. Sebbene restare a casa è l'unica arma a disposizione per combattere l’epidemia, il concetto di quarantena fatica ad essere compreso.Nessuno in giro di questi tempi ha mai vissuto una grande tragedia, a parte qualche ultraottuagenario. Al massimo le abbiamo viste attraverso il filtro dei media, in maniera edulcorata, idealizzata e comunque con la convinzione che non ci avrebbe mai riguardato. Per cui la percezione di oggi è distorta. Ancora confuso il limite tra finzione e realtà, per cui sembra che, come si fa col telecomando o col tasto game over della playstation, possiamo decidere quando sospendere il gioco decretandone secondo arbitrarie opinioni personali il livello di gravità. Con l’aggravante di tutte le aberrazioni dell’informazione orizzontale e le relative fake news, bufale e falsità virali che invadono social, chat e app.


Milano


Per di più le norme che ci obbligano in casa da giorni, al principio sono state confuse e approssimative; impostate per non urtare l’opinione comune e creare panico tra la gente. Non regole, ma piuttosto consigli, inviti, esortazioni. Che poi ognuno ha interpretato a proprio uso e consumo. Aggirare la legge in questo frangente dimostra l’assenza di coscienza civica del Paese. Perché gli escamotage sono pure dei più miseri, con qualcuno che arriva a prestare o affittare il cane per continue passeggiate o esce per la spesa solo per un pacco di stuzzicadenti. E l’attenuante che uscendo da soli non si favoriscono assembramenti, non cambia comunque il fatto che se tutti uscissero da soli per strada ci sarebbe più gente di prima della quarantena.


Roma


Fotografi improvvisati a caccia di atmosfere sospese

Poi ci sono gli artisti dell’ultimo minuto, gli pseudo fotografi delle atmosfere sospese, quelli che si appollaiano sotto le finestre per tale servizio o serie a tema, un esercito di improvvisatori che si aggirano nelle città deserte in cerca dello scatto perfetto per l’autopromozione social. Certo, chi non vorrebbe godersi le belle piazze d’Italia, i centri storici o la Fontana di Trevi senza la folla? Ma se da giorni il Ministero della Cultura ha messo a disposizione strumenti, opzioni digitali, telecamere e webcam per godere delle opere d’arte ci sarà un motivo. Esistono poi celebri precedenti nel settore della foto di aree culturali pubbliche, non serve accalcarsi per l’esclusiva. Candida Höfer, esponente della scuola di Düsseldorf, si è occupata di luoghi molto frequentati, come musei, biblioteche, uffici e ospedali e li ha fotografati nel momento in cui erano vuoti. Gli scatti della Höfer proiettano uno stato emotivo sul paesaggio. Malinconia e solitudine riempiono gli spazi svuotati dall’attività umana e deserti esistenziali rimpiazzano la socialità. Accadeva negli anni ottanta. L’urgenza adesso è che quelle piazze restino vuote proprio per ritornare a popolarle il prima possibile. Il che, se si continua a circolare a piede libero in così tanti, accadrà sempre più tardi.


Firenze


17 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Museo Fortuny

bottom of page